Ho pensato a lungo se questo nome potesse risultare troppo pretenzioso per una borsa, ma poi mi son detta che omaggiare in qualche modo una delle donne italiane più importanti, una delle pochissime donne ad aver vinto il Nobel, è una buona ragione.

Una donna fiera, decisa, coraggiosa. "Minuta, passo svelto, schiena dritta, mento alto e gli occhi verdi che non avevano paura di nessuno".
Una donna rigorosa, appassionata. Ed elegante. Aveva uno stile personalissimo, apparentemente austero, ma curato nei minimi dettagli. Abiti che sembravano uscire dall’epoca vittoriana, con maniche e spalline a sbuffo, colletti alti, pizzo e spille ad impreziosire tutto.

Io credo che un minimo di frivolezza ci sia stato anche in lei. E non era leggerezza, ma era cura di sé, per sé. Non per gli altri. Non ha mai voluto sposarsi, né avere figli. Ha dedicato la vita alla scienza ed ha sostenuto le donne e le loro battaglie di libertà e indipendenza.

E così mentre il nuovo modello prendeva vita, mentre disegnavo il profilo della borsa, ho iniziato a pensare che mi sembrava familiare. Dopo aver cucito il primo prototipo ho capito: le linee della nuova borsa mi ricordavano il modo che aveva lei di portare i capelli: raccolti dietro e vaporosi davanti, con un'onda morbida e inconfondibile.

Sì, sto parlando proprio di lei, Rita Levi Montalcini.